Quando si raggiunge l’agognato traguardo della pensione, c’è chi, finalmente, dopo anni di lavoro, non attende altro che riposarsi , ma c’è anche chi, invece, è pronto a ricominciare una nuova vita. E’ il caso del nisseno Fausto Lentini, ex luogotenente della guardia di finanza, che, una volta dismessa la sua uniforme, ha vestito i
panni dell’imprenditore cominciando una nuova vita.

“Sono appassionato di birra da tanti anni, la preparavo in casa per me e qualche amico, poi, ho deciso di studiare, imparare sempre di più su questo meraviglioso mondo, consapevole che, per sviluppare un progetto
o una attività imprenditoriale, la passione da sola non basta, bisogna anche formarsi ed acquisire competenze adeguate”. Inizia così a frequentare corsi di formazione e studi di approfondimento come quello svolto presso il
C.E.R.B. (Centro di Eccellenza per la ricerca sulla Birra) all’Università di degli studi di Perugia. Nel 2018 nasce Realmalto, birrificio artigianale a Caltanissetta, nel cuore della Sicilia. Fausto sperimenta, ricerca, si diverte anche, assieme ai figli, a perseguire quella passione e l’anno seguente, il 2019, vede la luce la Bruggia, una birra in stile Belgian Pale Ale. Presentata quasi per scherzo al concorso organizzato dalla Unionbirrai, ottiene il primo posto assoluto aggiudicandosi il titolo di birra dell’anno.

La passione e l’impegno profusi e i riconoscimenti ottenuti hanno alimentato ancora di più la voglia di continuare a credere nel progetto. “Queen”, “You&6” sono le birre che iniziano a essere prodotte negli anni
successivi andando ad arricchire l’assortimento del birrificio che inizia ad ampliare pian piano la propria rete distributiva attraverso pub, pizzerie e ristoranti selezionati in tutta la Sicilia.
La pandemia e le difficoltà conseguenti rallentano l’attività del birrificio, ma non spengono la passione dell’imprenditore. Anzi.
“Avevo il desiderio di realizzare qualcosa di ancora più vicino al mio territorio, una birra che potesse parlare ancora più siciliano”.
Con questi presupposti inizia la ricerca delle materie prime direttamente in Sicilia e nel 2021 Fausto trova il grano antico “Perciasacchi” nelle colline intorno a Mussomeli e il luppolo nelle campagne a pochi passi da Piazza Armerina.
L’idea di realizzare una birra interamente siciliana appassiona subito anche l’azienda agricola di Simone Scaduto e la signora Flavia Muscarà della Casa del Luppolo. La sinergia funziona, il progetto diventa ben presto “Sikelia”, la birra bianca di Sicilia con materie prime selezionate, profumi e sapori siciliani.
“Questa birra è un vero motivo di orgoglio, volevo rappresentare la sicilianità, attraverso le origini e le caratteristiche uniche che questo territorio è in grado di offrire e con Sikelia ci siamo riusciti”.

A completare l’opera e aggiungere un ulteriore tassello originale al progetto iniziale, interviene l’artista nisseno Mauro Fornasero, a cui Fausto chiede di disegnare l’etichetta.
Ne viene fuori un ottimo risultato, una bottiglia dai colori e dai richiami tipici delle tradizioni siciliane
che racchiudono gli ingredienti più pregiati dell’Isola, ovvero la passione e l’amore verso la propria terra.
“Occorre far crescere l’intero settore delle birre artigianali.”
La filiera adesso può dirsi completa. La bontà del lavoro svolto ottiene immediato riconoscimento.
Presentata al concorso “Best Italian Beer” della Federazione Italiana Birra Artigianale, “Sikelia” ottiene il primo posto “Luppolo d’Oro” e il secondo posto “Etichetta d’Argento”.
Riconoscimenti di grande prestigio, ma Fausto sa bene che si può fare di più. Il desiderio di realizzare
un prodotto siciliano di filiera lo porta a intraprendere un nuovo percorso formativo per trasformare il birrificio in agricolo a tutto vantaggio dell’immagine del prodotto e del tracciamento di ogni fase del processo produttivo. Ma serve anche altro.
Occorre far crescere l’intero settore delle birre artigianali, creare le condizioni affinchè si possano sviluppare all’interno del territorio siciliano quelle fasi del processo produttivo che ancora vengono necessariamente realizzate in altre regioni con conseguente aggravio dei costi di trasporto. E’ il caso della maltazione, il processo
che converte il grano crudo in malto, indispensabile per la produzione della birra. “Nel caso della Sikelia la maltazione avviene in un piccolo maltificio sperimentale di Mussomeli, ma sarebbe auspicabile riuscire a creare qualcosa di più grande, che possa andare a vantaggio di tutto il comparto”. Ecco che un nuovo obiettivo
prende corpo, contribuire allo sviluppo del settore birre artigianali. Eletto referente regionale della Unionbirrai, l’associazione che raccoglie tutti i microbirrifici in Italia, Fausto ha appena iniziato il suo nuovo percorso. Un impegno concreto verso l’intero settore, perché possano crearsi migliori condizioni di crescita e sviluppo.
“Essere un piccolo birrificio artigianale comporta il dover sopportare inevitabilmente ingenti
costi di produzione, di approvigionamento, di trasporto. A questi si aggiungono altre difficoltà,
in primis la lentezza della burocrazia e non ultimo i cambiamenti climatici che hanno un po’ stravolto i tempi di produzione. Ma si tratta di problemi superabili. E’ importante credere in una maggiore sinergia non solo tra i vari produttori, ma anche con gli operatori della ristorazione e del turismo ad esempio, senza mai dimenticare che la conformazione del territorio siciliano, la nostra storia, le nostre passioni, sono tutti elementi che possono
dare ancora tanto alle nostre produzioni.
Tante idee verrebbe il caso di dire “stanno fermentando”, e proprio la birra, con la sua possibilità di contaminarsi con qualsiasi altro alimento, dando vita a sempre nuove essenze, profumi e sapori può rappresentare forse, la più lampante rappresentazione della storia siciliana, fatta anch’essa di contaminazioni di popoli, di tradizioni, di usanze. Una filiera di produzione culturale senza fine.

Giuseppe Giannavola