“Avevo 10 anni quando per la prima volta, ho tenuto in mano una coppia di colombi nati da poco e da quel momento, la mia passione ha iniziato a volare con loro”. E’ con queste parole che Matei Marian Cosmin, oggi presidente dell’Associazione Colombofili “Ali Nissene”, ha iniziato a raccontarci del suo particolare amore per questi volatili. “Già mio nonno allevava i colombi nel sottotetto di casa. Erano i tempi del regime di Ceausescu in Romania e le difficoltà economiche di quel periodo costringevano parecchie famiglie a prendersi cura di questi animali per poterne consumare la carne senza acquistarla. Successivamente, fu mio padre a proseguire questo hobby per passione, ma solo per poco tempo. Poi come dicevo, ho cominciato io ad allevarli in casa, a studiarne il comportamento e le caratteristiche e da allora la mia passione è cresciuta divenendo una vera e propria attività”. Nel 2006 Cosmin si trasferisce in Sicilia e con la moglie Florina trova impiego presso un’azienda agricola. Il nuovo lavoro e la nuova vita in un altro Paese non gli impediscono di abbandonare la passione per i colombi. Anzi. Cosmin continua a studiare, a entrare in contatto con appassionati e associazioni che si occupano di colombi e del loro allevamento. Nel 2010 acquista la sua prima coppia di volatili ed così che finalmente inizia il suo allevamento di colombi viaggiatori. “Sono degli animali straordinari e la loro capacità di poter percorrere lunghissime distanze per tornare sempre nel loro nido, li rende ancora più incredibili”. In effetti, quello dei colombi viaggiatori e della loro abilità nel percorrere lunghi viaggi per recapitare messaggi è un “mito” che trova origine sin dall’inizio dei tempi. Fu un colombo, tanto per cominciare, che annuncia a Noè la fine del diluvio universale. Erano sempre i colombi che venivano impiegati per consegnare messaggi nell’antico Egitto e in Grecia per comunicare i nomi dei vincitori delle Olimpiadi. Nel Medioevo si cominciò poi a perfezionare questo sistema di comunicazione, istituendo delle colombaie comunali per usufruire al meglio
del servizio offerto da questi animali. L’uso dei colombi è proseguito anche nel corso delle guerre mondiali, con servizi di corrispondenza agli eserciti e alle popolazioni di diverse città.
Oggi naturalmente la situazione è ben diversa, si comunica diversamente, ma si continuano ad allevare i colombi viaggiatori, per passione e per sport. Allevamenti sempre più curati, incroci di razze sempre più selezionate e un numero crescente di appassionati hanno portato negli anni, alla nascita di tante associazioni, gruppi sportivi e veri e propri campionati, che mettono in competizione i colombi come straordinari atleti.
Anche Cosmin nel 2016 apre l’associazione colombofili “Ali Nissene” e organizza le prime gare. “Si tratta di gare in cui i colombi, dopo un periodo di addestramento particolarmente intenso, vengono portati in una località distante dalla colombaia anche centinaia di chilometri e successivamente rilasciati. Spiccheranno il volo e grazie alla loro capacità di orientamento, riusciranno in poco tempo a trovare la via per il ritorno a casa.
Ma naturalmente ci sarà un ordine di arrivo e un vincitore!”. E’ l’innato senso di orientamento che permette ai piccioni di tornare al proprio nido sfruttando il fenomeno della magnetoricezione, la capacità cioè di “leggere” il territorio in base alla attrattività magnetica di quest’ultimo, grazie, a quanto pare, alla presenza di magnetite nelle loro strutture nasali. Un sistema così particolare e complesso ancora oggi studiato dai naturalisti. Così le gare si strutturano in distanze diverse, anche ragguardevoli e di conseguenza l’allevamento dei colombi richiede attenzioni, esigenze diverse e sempre più particolari.
L’attività insomma ha preso il volo. “Siamo ancora pochi, circa 250 in tutti la Sicilia, mentre in altri Paesi il numero degli appassionati e delle associazioni è molto più elevato, ma contiamo con l’impegno e nel tempo, di crescere ancora”. Le idee sono molto chiare per Cosmin, così come la determinazione a incrementare il proprio allevamento e organizzare delle gare ancora più attrattive.
“Il nostro obiettivo è quello di spingerci fino in Albania , che rappresenterebbe la massima distanza possibile e sono certo che riusciremo nel giro di pochi anni”.
Giuseppe Giannavola
Leave A Comment