Un fatto storico: per la prima volta un ente pubblico va a casa degli operatori per dar loro voce. L’incontro con gli allevatori della provincia Nissena tenutosi presso la sala conferenze dell’Ispettorato dell’Agricoltura di Caltanissetta giorno 9 Maggio 2022 ha avuto lo scopo di discutere sulle problematiche del settore zootecnico e raccogliere le proposte da sottoporre al D.G. del Dipartimento Agricoltura. Sono stati molti gli allevatori presenti che hanno evidenziato i diversi problemi riscontrati nello svolgimento delle loro attività. Le proposte significative emerse sono state numerose: il bando sulla misura 14, hanno evidenziato gli allevatori, non è efficiente in quanto punta non solo sul carico UBA ma, in Sicilia è stata inserita anche l’identificazione dei vitelli che risulta molto complicata soprattutto per chi si occupa di allevamento ad ingrasso. Gli allevatori che praticano un allevamento semi stabulato trovano notevoli difficoltà nel dover effettuare trattamenti podolici come, ad esempio, per prevenire la mascalcia. Altra problematica, la tipologia di allevamento. In Sicilia si pra
tica molto l’allevamento al pascolo, il bando richiede un aumento di apertura del 10% di superficie all’aperto e si chiedono quindi gli allevatori cosa si intende per aumento di superficie e cosa sia necessario dunque fare per attuarla. Un altro grosso problema è quello dello smaltimento delle carcasse degli animali morti che hanno costi esorbitanti ossia 1200€ a capo per incenerirlo. È un problema sicuramente significativo questo e quindi si richiede la sollecitazione di una maggiore collaborazione fra il mondo sanitario e il mondo dell’agricoltura che è necessaria affinchè vadano incontro alle necessità degli allevatori o che autorizzino delle fosse comuni come, ad esempio, è già presente nel comune di Mussomeli chiamato il cimitero aziendale è infine importante non farlo a carico del veterinario che è più sensibile. In provincia di Siracusa gli allevatori comunicano un dato in
quietante. Abbattono non solo le vacche a fine carriera ma anche vacche produttive perché gli allevamenti a causa degli aumenti non riescono più a mantenere i costi. I costi aumentano, ma i prezzi del latte e della carne sono fermi. La manodopera non è facile da reperire nelle realtà agricole. Nel ragusano il prezzo del latte è fer
mo da anni e questo mette in crisi i rivenditori di latte perchè non hanno guadagno. È necessario ripristinare dei servizi fermi da anni come controlli funzionali e i libri genealogici. Lo smaltimento della lana ad oggi è un problema gestirla perchè gli allevatori non sanno che farsene. La lana è una risorsa bisogna venderla. Il presidente della CIA discute sul fatto che la lana non è più una fonte di reddito ma di inquinamento essendo un rifiuto speciale. Oggi quindi c’è una visione differente della lana rispetto al passato. L’assessorato della sanità e dell’agricoltura dovrebbero essere in simbiosi, oggi invece vanno in direzione opposta. Lo smaltimento delle carcasse deve essere risolto a livello regionale, gli animali dispersi aumenteranno, portano malattie e inquinano, quindi favoriamo l’interramento che sia aziendale o che sia comunale. La questione sui costi di produzione, intervenire con i contributi regionali così si aiutano gli allevatori ad acquistare i mangimi, il ga
solio e i concimi che sono tre elementi che sulla zootecnia incidono notevolmente. Gli aumenti dei costi dati dalla speculazione che in questi giorni è notevolmente aumentata ha messo in crisi il settore agricolo e zootecnico. Siamo al cambio del PSR, dal 1° gennaio 2023 bisogna vedere quali sono le misure idonee per gli allevatori. Quindi bisogna mirare a misure calibrate e punteggi adeguati che portino ossigeno alla zootecnia. Altra questione la penetrazione nelle zone interpoderali, dove è complicato l’accesso. Altro problema emerso è stata l’esperienza di un’allevatrice che raccontava quanto sia stato complicato la riapertura della sua stalla di frisone dopo 30 anni, troppi problemi burocratici per riaprirla. Si chiede un aiuto per quanto riguarda le figure professionali che collaborino, gli allevatori stessi per le inseminazioni artificiali. La viabilità, altro disagio, una strada provinciale che non è viabile, non ha asfalto come può il camion del latte raggiungere l’azienda per prelevare il latte. Un aiuto per le polizze assicu-rative per chi è interessato sono risorse. La perdita dell’associazione, molti allevatori svolgono questo lavoro con passione non per un fatto economico.
Passione che negli anni sta sfumando perché non vedono risultati, sono un po’ senza speranze e sfiduciati.
Negli anni le istituzioni sono state assenti e gli allevatori sono ri-masti e lo sono tuttora da soli, le risposte da dare sono due. Il sistema allevatoriale va ricostituito. Agli allevatori che chiedono risposte o aiuto, vanno dati dati e tempi certi, i tempi della burocrazia devono essere celeri e non ricevere contributi dopo anni. Quindi bisogna creare meccanismi automatici di ristorazione che arrivino a tutti o quasi a tutti. La formazione manca, manca la manodopera agricola non ci sono più trattoristi, né potatori, che possa l’azienda costituire dei corsi sostenuti dalla regione. Creare figure professionali, operai che aiutino gli allevatori in azienda. La formazione è importante a livello regionale. Il rapporto conflittuale e non istituzionale, una questione che c’è da tanti anni, tra sanità e agricoltura è deleterio. L’allevatore vuole andare avanti ma deve essere soste-nuto dall’istituzione non deve avere paura della burocrazia. Spendiamo e non raccogliamo dicono gli allevatori, l’operaio se non lo paghi è un problema. Non c’è equilibrio e redditività. Se noi, avessimo il prodotto valorizzato e ben pagato allora pagare l’operaio verrebbe semplice, invece ad oggi sono più le spese che il ricavato. Infine, dopo che gli allevatori hanno esposto i problemi e i disagi che vivono nella quotidianità al D.G. dell’agricoltura si è proceduto con l’esposizione della misura del PSR. La Misura 14 Benessere degli animali, in particolare la SOTTOMISURA 14.1 soffermandosi sull’intervento 14.1.1 Pagamento per il benessere degli animali. Data di apertura del bando giovedì 21 Aprile 2022 e data chiusura del bando lunedì 16 Maggio 2022. La Misura interviene con diverse azioni di seguito descritte, in grado di rispondere a quanto sopra richiamato, in particolare:
• il mi-glioramento delle condizioni di stabulazione, con interventi sull’aumento dello spazio disponibile per ogni animale, consente la riduzione della densità di allevamento e favorisce le tendenze naturali delle specie;
• il miglioramento della gestione delle lettiere, con un incremento dell’uso della paglia rispetto a quanto oggi effettuato con le pratiche ordinarie, concorre in maniera evidente a migliorare le condizioni igieniche degli allevamenti, anche attraverso la riduzione del livello di umidità relativa dell’aria e della concentrazione dei gas dan-nosi negli ambienti chiusi. Inoltre, nel caso specifico dell’allevamento intensivo suinicolo l’utilizzo della lettiera di paglia arricchisce l’ambiente di vita favorendo l’espressione del naturale comportamento esplorativo e la riduzione dell’aggressività̀tra i singoli indivi-dui;
• la prevenzione delle patologie podali, interviene in maniera determinante sul miglioramento dello stato di salute degli alleva-menti e sulla riduzione dell’uso di farmaci;
• la crescita professionale e culturale degli operatori e l’innovazione di carattere orga-nizzativo e gestionale degli allevamenti è la chiave di successo per implementare operativamente gli elementi strategici sopra descritti e quindi per il raggiungimento concreto di un duraturo miglioramento del benessere degli animali.
La Sottomisura 14.1 trova applicazione su tutto il territorio regionale. La Sottomisura è finalizzata ad incoraggiare gli allevatori ad intraprendere azioni che vanno oltre i requisiti obbligatori di base linee di gestione ordinaria mediante interventi che altrimenti non sarebbero attuati. Le tipologie di impegno cui si intendono assoggettare gli allevamenti dovranno essere dichiarate al momento della presentazione della domanda di sostegno/pagamento sulla base del numero di UBA aziendali che dovrà essere rispettato per l’intero periodo di impegno. Sono eleggibili al sostegno, nel rispetto delle condizioni d’impe-gno sotto specificate, le seguenti categorie: bo-vini, bufalini, equidi, ovini, caprini e suini, attra-verso l’attivazione delle seguenti azioni:
• Azione A. Benessere animale per allevamenti intensivi di bovini, bufalini ed equidi;
• Azione B. Benesse-re animale per allevamenti estensivi di bovini, bufalini ed equidi;
• Azione C. Benessere anima-le per allevamenti intensivi di ovini e caprini;
• Azione D. Benessere animale per allevamenti estensivi di ovini
• Azione E. Benessere animale per allevamenti intensivi di suini.
Per ciascuna delle suddette azioni sono state individuate 3 macro-aree di intervento, ai sensi dell’articolo 10 del regolamento (UE) n. 807/2014:
• Gestione aziendale e competenze professionali
• Aspetti sanitari
- • Strutture e ambiente di allevamento
Per ogni macro-area e per le diverse azioni sono stati definiti gli impegni da attuare. Il beneficiario può aderire attraverso un set minimo obbligatorio di n. 3 impegni. In particolare, l’allevatore dovrà aderire all’impegno di base prestabilito nell’ambito della macro-area “gestione aziendale e competenze professionali”, trasversale a tutte le azioni di cui si compone la Misura, associandolo ad almeno n. 2 impegni specifici, individuati tra quelli previsti nelle diverse macro-aree. Tale scelta dovrà essere supportata da una specifica analisi ex-ante del contesto aziendale, effettuata dal professionista che redige il “Programma aziendale del benessere animale” in cui saranno focalizzate le criticità prevalenti, rispetto alle quali l’azienda dovrà opportunamente orientare l’individuazione degli impegni da attuare per l’adesione alla sottomisura. Quanto descritto sarà contenuto in un’apposita relazione iniziale asseverata a norma di legge e allegata alla domanda di sostegno/pagamento. In base alle diverse categorie animali, il
beneficiario potrà scegliere se partecipare a una sola o a più azioni, con una consistenza minima di allevamento di 7 UBA per ogni azione, fermo restando l’obbligo di rispettare gli impegni di condizionalità su tutti i capi presenti in azienda. L’erogazione del premio è subordinata all’effettiva realizzazione degli impegni sottoscritti, verificati attraverso una dettagliata relazione finale asseverata dal professionista incaricato. Questa dovrà essere presentata agli uffici competenti entro la data del 31 marzo dell’anno successivo alla presentazione della domanda di sostegno/pagamento, al fine di poter verificare gli elementi istruttori propedeutici al pagamento entro il successivo 30 giugno.
La presenza della relazione finale analitica, asseverata a norma di legge in termini di responsabilità deontologiche e giuridiche, consente di esaminare lo stato di realizzazione di tutti gli impegni previsti e, atteso che gli stessi hanno un adeguato lasso di tempo per essere attuati, la data del 31 marzo è pienamente compatibile con la verifica del completo mantenimento degli impegni sottoscritti dal beneficiario
Stefania Gentile
*Dott.ssa in scienze e
tecnologie agrarie
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