Una delle conseguenze che sono scaturite dalla pandemia e dal terribile periodo che con essa abbiamo vissuto è un diffusa volontà verso il ritorno alla vita di campagna.
E con esso, la preferenza verso uno stile di vita meno frenetico e più lento, a stretto contatto con la natura, utile ad apprezzare meglio i colori, i profumi, i gusti. Questa nuova tendenza non corrisponde però ad un mero
ritorno al passato, ma alla voglia di intraprendere, di avviare nuovi stili di vita, più ricchi di soddisfazioni forse, certamente più veri e genuini. In tanti manifestano il desiderio di questo cambiamento, ma naturalmente non
tutti possono godere di questa opportunità non avendo una campagna o un terreno. Per poter soddisfare questo bisogno, sempre più diffusi sono i cosiddetti “orti in affitto”.

Appezzamenti di terreno dai quali poter ricavare la soddisfazione di poter coltivare con le proprie mani e godere dei frutti della terra.
Se poi questa soddisfazione viene condivisa con altri, viene fuori tutta la bellezza del vivere un senso di comunità che si stringe e si ritrova attorno alla terra e ai frutti che da essa derivano.

E’ il caso del “Viale degli Ortisti”, associazione nata nel maggio di quest’anno nelle campagne di Caltanissetta. La storia è semplice e per questo affascinante, perché corrispondente perfettamente allo stile di vita rispettoso dei tempi e dei modi impartiti da madra natura. Due famiglie acquistano un terreno, lo suddividono in tante piccole piazzole dandole in affitto a chi intende lavorarle direttamente o goderne soltanto dei frutti. L’idea nasce solo per merito della passione di Calogero Alletto e Salvatore Falzone e delle loro mogli Valentina e Lorella Riso.

“Oggi sono 10 le piazzole date in affitto, ciascuna di 40 mq, nelle quali gli “ortisti” possono scegliere la modalità “contadino” e lavorare direttamente con le proprie mani la terra, oppure “mezzadro”, scegliendo quali coltivazioni intraprendere e lasciando a noi il compito del lavoro della terra e della cura delle piante. L’unica regola per tutti è il divieto di utilizzare sostanze chimiche”.
Così Calogero ci descrive il funzionamento dell’attività dell’associazione alla quale è affiancata
quella della società agricola semplice “Ortocasa” che si preoccupa della vendita in campo degli ortaggi e delle verdure coltivate nella terra acquistata a gennaio. “Dal lunedì al venerdì avviene la coltivazione e la
raccolta e domenica apriamo alla vendita di quello che la natura ci ha offerto.

Nel totalerispetto della natura, che talvolta può anche non darci nulla e invitarci ad attendere la settimana
succesiva”. Valentina incarna la visione più “romantica” dell’ attività. “Le domeniche in cui apriamo alla vendita si incontrano e si riuniscono non solo coloro che desiderano acquistare i nostri prodotti, ma anche
le famiglie degli ortisti. Trascorrere questi momenti tutti insieme , in mezzo alla natura, non ci fa accorgere del tempo che passa, ed è il modo perfetto per coniugare coltura e cultura”. Il piacere e la soddisfazione di
apprezzare i sapori del tutto naturali, sta già facendo crescere nuove richieste. “Stiamo proprio in questi giorni discutendo della possibilità di introdurre altre attività come quelle dell’apicoltura e dell’allevamento di galline per le produzione delle uova. Stiamo studiando le soluzioni per poter avviare anche questi nuovi servizi ”.

E’ il segnale che c’è voglia di natura. C’è voglia di genuinità. Semplice e per questo affascinante.


Giuseppe Giannavola