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L’intervista ad Andrea Bekk

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L'intervista ad Andrea Bekk

Qual è la storia dell’azienda e qual è la sua filosofia principale?

Lo chiediamo ad Andrea dell’ azienda agricola “The Land Farm di Andrea Beccaro”.

Nel periodo covid apro il mio canale Youtube “Andrea-Bekk” e nei miei video racconto contenuti che riguardano l’agricoltura e la mia passione per le macchine agricole. Inizio la mia ricerca di aziende che mi diano voce e conosco Michele Provenzano della MAM l’assistenza che fa la differenza, che crede da subito in quello che faccio e alle idee bizzarre di un giovane adolescente.
Con lui parte una collaborazione e a concretizzare un super progetto che dura ben diciotto mesi e che non finirò mai di ringraziare.
Da tutto questo nasce la mia azienda ufficialmente il 17 maggio 2023, il giorno del mio diciottesimo compleanno.
Un’azienda nata per portare il prodotto con il gusto di una volta, quello vero, seguendo tradizioni e tecniche culturali sostenibili per l’ambiente ma allo stesso tempo rivoluzionando il classico metodo convenzionale di fare
agricoltura.
Lo scopo è far conoscere il mondo dell’agricoltura ai giovani ma non solo, far riscoprire i saperi, i sapori e lavorazioni di un tempo.

Qual è l’approccio principale dell’azienda all’agricoltura? Si concentrano su pratiche biologiche, biodinamiche o convenzionali?

L’azienda si concentra sulla sostenibilità ambientale, sull’economia circolare e sul principale fattore dell’agricoltura rigenerativa dove il primo obiettivo non è aiutare in tutti i modi la pianta a diventare bella e buona ma aiutare il terreno con tecniche culturali conservative, tutti principi che porteranno a loro volta uno sviluppo di un ortaggio dal gusto inimitabile anche se un po’ imperfetto.
Il mio “motto” è coltivare a prova d’ape come migliore certificazione di purezza.

Quali sono i nuovi prodotti che l’azienda ha introdotto di recente o sta sperimentando attualmente?

Sto collaborando con alcune aziende e testando alcuni loro prodotti che al momento non posso svelare, ma questi prodotti sono fondamentali per lo sviluppo della mia attività e soprattutto per ottenere si obiettivi migliori ma impiegando meno tempo restando però sempre al passo con il principio della sostenibilità.

Quali sono le motivazioni dietro la scelta di coltivare nuovi prodotti anziché colture tradizionali?

Le motivazioni principali sono il riscontro positivo ed entusiastico dei nostri cliente dopo aver provato i nostri ortaggi, la meraviglia e lo stupore per vedere per esempio la pianta dei cavoletti di bruxelles, che abbiamo fatto diventare anche meravigliosi mazzi come fossero fiori.
Siamo abituati ormai da decenni a prodotti standard distribuiti dalla grande distribuzione dimenticando l’immensa vastità di prodotti orticoli disponibili in natura ma che abbiamo abbandonato perché non molto produttivi. Riportando prodotti perduti nel tempo permettiamo al cliente di riscoprire quali erano i sapori di una volta, innescare la curiosità di provare e riscoprire sapori perduti con qualità organolettiche e nutrizionali migliori di un qualsiasi prodotto tradizionale.

Quali sono le caratteristiche distintive di questi nuovi prodotti rispetto a quelli tradizionali?

Le caratteriste che li contraddistinguono posso essere il colore, la forma che a volte suscitano la domanda “ma che cos’è questa cosa strana” ma il fattore principale è il sapore che si sprigiona nella nostra bocca quando lo mangiamo o il profumo quando lo annusiamo.

L’azienda investe in innovazione e ricerca per sviluppare nuove tecniche di coltivazione o nuovi prodotti? In tal caso, quali sono i risultati più significativi di questi sforzi?

Nella mia azienda sto investendo in nuovi prodotti per semplificare il lavoro e soprattutto ottenere risultati di maggior livello.
I risultati più significativi raccolti nella prima stagione di produzione della mia azienda sono legati al mio metodo di coltivazione che mi permette con semplici mezzi, come un motocoltivatore, di lavorare ben 12.000mq di ortaggi producendone 5 volte tanto rispetto ad una coltivazione convenzionale.

Quali sfide ha affrontato l’azienda nel processo di coltivazione e commercializzazione dei nuovi prodotti?

La sfida principale è stata la sperimentazione, testare e ritestare per cercare di ottenere il miglior prodotto nel modo più sostenibile possibile.
Nella commercializzazione il fulcro principale è stato far scoprire al cliente il prodotto proposto in piccole quantità d’assaggio così da poterlo conoscere ed assaggiare, la volta successiva tornava portando la sua esperienza ed evocando il piacere di continuare con gli acquisti. Siamo abituati ad acquistare i prodotti con gli occhi ma forse bisognerebbe imparare a fare questo acquisto
prima con l’assaggio del prodotto e dopo da qui capire se è un buon prodotto o no.

Come l’azienda affronta le questioni legate alla sostenibilità e all’impatto ambientale nella coltivazione dei nuovi prodotti?

L’azienda affronta le sfide di sostenibilità con un semplice requisito la coltivazione deve essere a prova d’APE grazie a questo otteniamo un prodotto che è ancora migliore di un prodotto biologico.

Esistono iniziative specifiche legate alla riduzione dell’impatto ambientale o alla promozione della biodiversità?

Le iniziative che applichiamo per la riduzione dell’impatto ambientale è la conversione a macchine moderne e più sostenibili come ad esempio attrezzature a batteria che vengono ricaricate grazie ad una stazione mobile solare con accumulo. Per la promozione della biodiversità sto rendendo la mia azienda una Food Forest dove piante da frutto, erbe officinali, fiori e ortaggi entrano in simbiosi e creano un vero e proprio rifugio per insetti e animali creando cosi un equilibrio e una biodiversità che si auto crea.

Come sono stati accolti i nuovi prodotti sul mercato locale e internazionale?

Al momento attuiamo solo una vendita diretta a bordo campo in modo tale da portare il prodotto più fresco possibile al cliente, il raccolto viene fatto manualmente presto la mattina e molte volte anche durante la vendita.
Inizialmente la nostra clientela era formata dalla curiosità di chi passava principalmente per vedere, poi i primi temerari o conoscenti più stretti, poi i primi assaggi e il meraviglioso passaparola come miglior biglietto da visita.

Quali strategie di marketing e distribuzione vengono utilizzate per promuovere e vendere i nuovi prodotti?

Il nostro mezzo principale sono i social instagram, facebook e youtube “AndreaBekk” e “Az.Agr. The Land Farm di Andrea Beccaro”. Per la vendita dei prodotti tramite un gruppo broadcast su whatapp al numero 3513131631.

Quali sono gli obiettivi futuri dell’azienda in termini di crescita, sviluppo di nuovi prodotti o miglioramento delle pratiche sostenibili?

I nostri principali obiettivi sono di crescere e di far conoscere i nostri prodotti a più persone per far riscoprire i sapori veri ed originali.
L’azienda da metà marzo è diventata PPLVeneto (piccole produzioni locali) dove tradizione, tipicità, valorizzazione del territorio, sono i concetti fondanti di tale
progetto. Con questo percorso vogliamo proporre ai nostri clienti i nostri ortaggi anche trasformati in confetture, salse, sottolio, sottaceto, sali aromatizzati o essiccati nel rispetto e con la sicurezza igienico-sanitaria degli
alimenti prodotti e venduti.

A cura di Brunilde Giumento

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